Museo Nazionale d’Etnologia 国立民族学博物館
Il giro del mondo in un pomeriggio
A nord di Osaka, nella piccola città di Suita, si cela un parco. Nel bel mezzo di questo parco si trova un museo, che conserva al suo interno cultura e tradizioni della Terra intera. Il museo nazionale di etnologia si erge al centro del parco commemorativo dell’esposizione universale del 1970. Un museo gigantesco, nel quale è splendido perdersi.
La purezza dell’edificio crea un forte contrasto con la ricchezza delle sue collezioni colorate. Il palazzo grigio, affine alle costruzioni militari, racchiude un’incredibile varietà di oggetti provenienti dal mondo intero. Come l’esposizione universale ospitata dal Giappone nel 1970, questo museo si vuole universale. Meglio vale prevedere una giusta quantità di tempo per scoprirlo.
Per la visita, non c’è bisogno di inquietarsi del problema della lingua. Le opere sono spesso accompagnate da schemi, i quali permettono una comprensione intuitiva che elimina la barriera linguistica. Inoltre, le leggende esplicative sono tutte (più o meno bene) tradotte in inglese. Il percorso propone una divisione regionale delle opere esposte. Il visitatore può deambulare secondo i suoi desiderata tra i continenti, scoprendo us e costumi delle differenti aeree geografiche del globo: Oceania, Africa, Asia del Sud-Est…
Le grandi e vaste sale dell’esposizione permettono di rendere fluida la circolazione dei visitatori e di ottimizzare la comprensione dal minuscolo utensile a titaniche effigi. Esponendo gli oggetti delle culture tradizionali, questo museo strabocca di opere l’una più strabiliante dell’altra, che vi trasporteranno da un capo all’altro della Terra in pochi minuti. Battelli indonesiani, lettighe asiatiche, vestiti messicani tradizionali, esemplari di artigianato inuit o bambole di Bali, la tavolozza delle opere presenti è talmente grande che il visitatore non sa più dove posare lo sguardo.
Dopo gli spazi « continentali » si apre uno spazio musicale, che entusiasmerà gli appassionati. Questa sala esplora le differenze tra strumenti di uno stesso genere (a fiato, a corda…) secondo le regioni in cui furono creati. Dei terminali interattivi consentono di ascoltare le sonorità dei vari strumenti esposti. La visita può concludersi con una piccola pausa alla sezione « lingua » dello stabilimento dove potete scoprire un muro intero ricoperto dallo splendido Petit Prince in tutte le lingue del mondo.
La profusione di materiali, colori, suoni e forme richiama l’infinita ricchezza delle culture che popolano la Terra. Una bella lezione d’umanità.