La calligrafia giapponese, un'arte tradizionale che unisce estetica e spiritualità
- Pubblicato il : 10/05/2024
- Per : Antoine Legastelois / J.R.
La calligrafia giapponese, conosciuta anche come Shodō, è un'arte ancestrale che viene praticata in Giappone da oltre 1500 anni. Più che una semplice forma di scrittura, è un vero e proprio percorso di crescita personale, che coniuga bellezza dei tratti e filosofia zen. Scopriamo insieme questo mondo affascinante, dalle origini cinesi alle specificità giapponesi, passando per i diversi stili e strumenti.
Le origini della calligrafia giapponese: l'influenza della Cina
La calligrafia giapponese affonda le sue radici in Cina, dove quest'arte è apparsa per la prima volta circa 3.000 anni fa. Inizialmente, i calligrafi giapponesi si ispirarono in larga misura alle opere cinesi, utilizzando i caratteri cinesi (kanji) adattati alla scrittura giapponese. Questo stile, noto come karayo, fu predominante fino all'invenzione dei sillabari kana.
Nel VI secolo, l'introduzione del buddismo e del confucianesimo in Giappone contribuì notevolmente allo sviluppo della calligrafia. Monaci come Kukai furono inviati in Cina per studiare e riportare i testi sacri. Importarono così l'arte della bella scrittura, che si diffuse gradualmente in tutto l'arcipelago, dando vita a sutra, poesie e opere letterarie.
L'età d'oro del periodo Heian: l'emergere di uno stile distintamente giapponese
È a partire dalla fine del IX secolo che la calligrafia giapponese decolla, distinguendosi dai modelli cinesi. L'epoca Heian (794-1185) segnò l'età d'oro di quest'arte, con l'emergere di uno stile tipicamente giapponese basato sull'estetica nipponica. Vengono introdotti e ampiamente utilizzati i kana (hiragana e katakana), sillabari originali, in particolare da dame di corte come Sei Shonagon e Murasaki Shikibu.
Tre illustri calligrafi si distinsero in questo periodo: l'imperatore Saga, il monaco Kukai, fondatore della scuola Shingon, e il nobile Tachibana no Hayanari. Soprannominati i "Tre pennelli" (Sanpitsu), essi gettarono le basi della calligrafia classica giapponese e sono ancora oggi considerati dei punti di riferimento.
I grandi maestri e i diversi stili calligrafici
Nel corso dei secoli, in Giappone si sono sviluppati diversi stili di scrittura, tra cui i cinque principali, tutti ereditati dalla Cina: tensho (sigillario), reisho (clericale), sosho (corsivo), gyosho (semicorsivo) e kaisho (regolare). Ogni stile corrisponde a un periodo, a strumenti e a criteri estetici specifici.
Tra i maestri calligrafi che hanno lasciato un segno nella storia ci sono i monaci zen del periodo Kamakura (1185-1333) come Musō Soseki, che eccelleva nello stile corsivo fluido che riflette lo stato d'animo del calligrafo. Più tardi, Hon'ami Kōetsu (1558-1637) innovò aggiungendo motivi decorativi allo sfondo delle sue opere. Infine, artisti moderni come Teshima Yūkei (1901-1987) hanno saputo adattare la tradizione alla sensibilità contemporanea.
I quattro tesori del calligrafo: l'attrezzatura Shodō
Per praticare la calligrafia giapponese sono necessari quattro strumenti essenziali:
- Il pennello (fude), costituito da un manico di bambù e da peli di animali di varie dimensioni e consistenza
- L'inchiostro (sumi), liquido o in stick diluito, a base di fuliggine e colla
- La pietra dell'inchiostro (suzuri), un contenitore usato per strofinare il bastoncino e ottenere l'inchiostro
- La carta fatta a mano (washi), ricavata da fibre vegetali come il gelso, più resistente della carta di riso cinese
Spesso si aggiungono altri accessori, come un fermacarte, un blocco da tavolo e un sigillo personale. La scelta e la padronanza di questi "tesori " è un'arte in sé e riflette la sensibilità dell'artista.
La calligrafia, specchio dello stato d'animo: il profondo legame con lo Zen
Più che una semplice tecnica di scrittura, la calligrafia è intimamente legata alla filosofia Zen e alla ricerca dell'armonia tra corpo e mente. Il giusto gesto calligrafico richiede grande concentrazione, abbandono e respirazione profonda, proprio come la meditazione zazen.
Ogni pennellata è fatta nel momento presente, in un unico tratto, senza possibilità di pentimento. Esprime l'energia vitale (ki) e le emozioni del calligrafo in quel preciso momento. Un'opera ben riuscita rispetta i principi dell'equilibrio delle forze e dell'armonia della composizione e incarna il concetto estetico giapponese di wabi-sabi, una miscela di semplicità e raffinatezza.
La calligrafia è praticata da molti monaci buddisti come mezzo di risveglio spirituale. È anche il cuore della cerimonia del tè: contemplare un'opera calligrafica incoraggia i partecipanti a riflettere.
Imparare e praticare la calligrafia giapponese oggi
Sebbene il Giappone sia entrato nell'era digitale, la calligrafia è ancora una forma d'arte molto viva e apprezzata da tutti. Viene insegnata fin dalla più tenera età nelle scuole e molti adulti continuano a prendere lezioni nei laboratori.
I principianti iniziano generalmente imparando a maneggiare il pennello e a disegnare i kana. Poi si esercitano a riprodurre kanji sempre più complessi in stili diversi, ispirandosi ai modelli dei grandi maestri. Pratica, pazienza e osservazione sono le chiavi per progredire in quest'arte così impegnativa.
Per promuovere questa disciplina vengono regolarmente organizzate mostre, concorsi e dimostrazioni di calligrafia. Questo piccolo museo di Tokyo, ad esempio, rende omaggio al famoso calligrafo contemporaneo Mitsuo Aida. I visitatori possono anche cimentarsi in laboratori di calligrafia, come presso lo Yanesen Tourist Infomation & Culture Centre.
La calligrafia come arte di vivere: presente nell'arte e nella vita quotidiana giapponese
Al di là della sua dimensione artistica, la calligrafia permea molti aspetti della cultura giapponese. In arti tradizionali come la composizione floreale (ikebana) o la pittura a inchiostro (sumi-e), la padronanza della linea è essenziale e si ispira direttamente alle tecniche calligrafiche.
La calligrafia è anche parte integrante della vita quotidiana giapponese. Le parole tracciate con il pennello adornano le pareti delle case e dei templi, le buste decorate per le occasioni speciali, i manifesti e le confezioni. La calligrafia può essere applicata a un'ampia gamma di supporti e in una varietà di stili, dai più classici ai più moderni.
All'inizio di ogni nuovo anno, la tradizione del kakizome consiste nel fare la prima calligrafia scrivendo i propri desideri e la propria determinazione per i mesi a venire. È un momento di contemplazione e creatività condiviso da tutti i giapponesi, giovani e anziani.
La calligrafia giapponese è molto più di un'arte della scrittura, è un invito a coltivare la bellezza del gesto, la serenità della mente e a riconnettersi con l'essenziale. È un patrimonio inestimabile che il Giappone si impegna a preservare e ad estendere oltre i propri confini. Per saperne di più, scoprite i nostri corsi di calligrafia a Kyoto e tutte le nostre attività culturali nella città imperiale.