Zainichi: coreani in Giappone 在日
Dalla penisola all'arcipelago
Oggi se ne contano circa 613 000 sull’arcipelago: ma chi sono gli Zainichi? Il termine, che significa letteralmente “essere in Giappone”, indica gli immigrati coreani arrivati o deportati sul suolo giapponese prima della divisione della Corea, nel 1953.
Rappresentano attualmente la seconda diaspora più grande del Giappone: una comunità arrivata in un contesto militare e politico tormentato. L’annessione della penisola coreana da parte dell’Impero giapponese nel 1910 implico' un’ondata di immigrazione importante verso il colonizzatore nipponico. Molti furono privati delle loro terre e dei loro beni e cercarono un’esistenza migliore nelle terre dei loro vicini...Molti altri furono poi deportati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Il Giappone mancava all'epoca di manodopera in tutto il Paese per cui venenro fatte molte assunzioni, volontarie o forzate. A circa 670 000 coreani venivano cosi' assegnate mansioni stancanti, in miniere o fabbriche, in condizioni di lavoro intollerabili.
Apolidi in Giappone
Nel 1945 il problema degli Zainishi divento’ identitario. Il Giappone li dichiaro’ di nazionalità “choson” (coreana), ma la Corea si divise poco dopo in Nord, pro Russia, e Sud, pro America. I coreani del Giappone erano cosi’ divisi tra l’incudine ed il martello...La loro carta d’identità “choson” li legava ad un Paese che non esisteva più e potevano diventare cittadini della Corea del Sud, ma non della Corea del Nord.
La divisione del Paese tocco' gli Zainichi in pieno: su 650 000 che vivevano in Giappone negli anni 50, i partigiani del Nord e quelli del Sud erano in piena competizione tra loro.
Senza contare tutte le difficoltà di integrazione e di assimilazione di questi vecchi emigrati e lavoratori forzati, in un Giappone distrutto dalla guerra e che cercava di riprendersi dalla sconfitta, senza alcuna indulgenza verso le vecchie colonie (Cina e Corea principalmente)
Dai Tokugawa a Toyota
Al razzismo permanente si aggiunsero i problemi mai risolti: la situazione delle “donne di conforto” (prostitute coreane forzate durante la guerra), i rapimenti dei cittadini giapponesi praticati dalla Corea del Nord…
Tra gli anni 50 e oggi, gli Zainichi si raggrupparono in ghetto situati nei quartieri poveri delle grandi città e diedero vita alle Koreatown. Prima di tutti il quartiere di Tsuruhashi a Osaka, poi nella capitale, a Shin-Okubo. Crearono anche la prima comunità straniera a Kobe. Questi quartieri coreani sono oggi costituiti da discendenti di Zainichi, studenti o “newcomers” di residenti discendenti di immigrati più recenti e fortemente legati alla cultura del loro Paese.