Le mascotte giapponesi 日本のマスコット
Se Pikachu è tornato alla ribalta come mascotte della squadra di calcio giapponese per la coppa del mondo 2014, non è l'unico nel suo genere.
In Giappone, le mascotte, yurukyara, sono diventate la ricetta imprescindibile per il successo turistico o commerciale. O almeno è quello che lascia pensare il loro numero incalcolabile. Esse godono di una grande popolarità presso i giapponesi - al tal punto che ogni anno sono oggetto di un concorso nazionale - e questo, le imprese lo hanno compreso. Secondo l'agenzia France Presse, la cifra di affari annua generata da questi piccoli personaggi è stimata a circa 25 miliardi di euro (prodotti derivati compresi).
Le vedettes...
Tra questa miriade di vedette kawaï ("carine"), alcune sono più adulate di altre.
Uno dei grandi favoriti: Kumamon. Inizialmente simbolo della prefettura di Kumamoto, è oggi un fenomeno nazionale. Il gentile orso nero dalle guance rosse ha generato un guadagno di 223 milioni di euro nel 2012. Si trova ovunque, sullo Shinkansen (il Tav giapponese), sulle lattine, su di un manga o in diverse pubblicità. Kumamon dispone ovviamente di una sua pagina Facebook, e lui stesso ha dato una"conferenza stampa".
Sul podio delle mascotte, si trova ugualmente il Sento-kun de Nara, un buddha con le corna di cervo; lo Hikonyan della città di Hikone, un gatto che indossa un casco da samurai; o ancora i celeberrimi Doraemon, Miffy e ben inteso Hello Kitty.
I personaggi storici non sfuggiscono a questa moda, soprattutto quando vengono utilizzati come simboli degli elementi identitari di una regione, o di un intero paese. È il caso del samurai Saigô Takamori per esempio, simbolo della città di Kagoshima, del quale si ritrova la simpatica silhouette sulle bottiglie di shôchu o su pacchetti di dolciumi.
... E le altre
La maggior parte delle mascotte sfoggia un amichevole sorriso che conquista la simpatia della popolazione.
Altre, al contrario, fanno nascere un sentimento di meraviglia, o per meglio dire di inquietudine...
A Hokkaido, la prigione Asahikawa ha recentemente mostrato la sua nuova mascotte, «Katakkuri-Chan», una gentile guardia carceraria, con un fiore come képi, creata per dare un'immagine positiva degli stabilimenti penitenziari... Non è sconvolgente quando si viene a sapere che la polizia di Tokyo possiede anch'essa il suo Pipo-kun, una sorta di topolino arancione dotato di antenne, travestimento che gli permette di esser sempre ben informato. Un buon metodo per reperire i kôban!
L'aspetto delle mascotte regionali è spesso determinato dalle specialità locali e si scoprono talvolta dei curiosi personaggi: come Melon Kuma, un orso terrificante la cui testa è ricoperta dalla buccia di un melone. In questa mascotte si combinano due caratteristiche delle isole di Hokkaido, gli orsi selvaggi ed il melone cantalupo.
Od ancora più sorprendente, il Tori Bugyô Honetsu jūjū di Marugame, un samurai con la testa a forma di coscia di pollo che agita un ventaglio!
Défilé di mascotte a Hikone nel 2013.
Le stelle del marketing
I giapponesi vanno matti per le mascotte. Le città, le imprese, le marche, le squadre sportive: tutti sfoggiano fieramente il loro emblema. A tal punto che si dimentica talvolta chi è chi...